Forse la cosa migliore per
iniziare è parlare di una parola chiave che forse ai più è ignota ma che
permette di descrivere i primi giorni del corso: La RABDOMANZIA !!!
Segnali che mi avvisavano che
questo corso non sarebbe stato come gli altri, seppur con le difficoltà di un
Lab IV, si erano avvertiti già nella prima lezione ed in quella successiva con
l'introduzione al corso di un bagaglio di materiali / spunti tecnologici ed
informatici a cui proprio non pensavo di dover fare caso. Ad infoltire di
novità tale corso ci si è messa la scelta autonoma e ponderata di un UrbanVoid
da parte di noi studenti, su una gamma di circa 60 di questi Vuoti Urbani che
infestano e deperiscono l'area, almeno quella prescelta dal Docente, che corre
tra il parco dell'Appia Antica e la SP Casilina.
Ma allora ci si chiederà :”
perchè "rabdomanzia" ???
Molto semplice perché, proprio
come il rabdomante cerca l'acqua con l'utilizzo di due bastoncini e di una
capacità sensoriale, noi siamo chiamati a scegliere - trovare una delle macro
aree che compongono l'area prescelta dal Docente ed al suo interno scegliere
l'UrbanVoid che ci sembri più consono ad una riprogettazione o riqualificazione
architettonica.
Puo' sembrare un processo
iniziale facile, senza grandi complicazioni ,ma niente affatto , perché la motivata scelta
della macro area e del conseguente UrbanVoid è il frutto di un’ analisi che deve
necessariamente sfruttare molto anche
le proprie conoscenze e le personali sensazioni e che, per chiarire al meglio tale
contesto, denotando differenze e
somiglianze tra le macro aree in esame,
rende possibile infine determinare l'area più idonea ad un intervento
architettonico.
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